(ANSA) - VENEZIA, 22 MAR - Con la stagione turistica balneare
alle porte, parte la ricerca dei lavoratori stagionali sulla
costa veneta per 30 mila addetti. Il dato è della Fondazione
Think Tank Nord Est secondo la quale le previsioni indicano che,
nel 2023 potrebbe registrarsi il record del movimento turistico
in Veneto ed anche le spiagge potrebbero raggiungere un nuovo
massimo e, in parallelo, anche il record di assunzioni
stagionali.
Nel 2019, a fronte di poco più di 25 milioni di presenze
nella costa veneta, le assunzioni stagionali nei servizi
turistici avevano superato quota 27.000; mentre nel corso del
2022, con un movimento turistico di poco inferiore ai 25
milioni, ci sono stati quasi 30.000 contratti stagionali. Più in
generale, le assunzioni si erano attestate tra 19.000 e 21.000
nel periodo 2008-2016, per poi salire oltre 25.000 nel 2017 e
continuare l'ascesa nel biennio successivo. Per quanto riguarda
i lavoratori stranieri, la loro presenza sul litorale è
significativa già da tempo in forte crescita nel 2022, dopo il
calo tra 2020 e 2021 dovuto alla pandemia. Nel 2022 le
assunzioni di lavoratori stagionali stranieri sulle spiagge
venete sono state 8.400, un migliaio in più rispetto al 2019,
costituendo il 28% dei contratti stagionali. La loro quota è più
elevata nell'Alto Adriatico sopra Venezia, dove sono quasi il
30%.
Per la Fondazione le previsioni di crescita del movimento
turistico per l'estate 2023 fanno prevedere una maggiore domanda
di lavoratori stagionali, con le assunzioni che potrebbero
superare quota 30.000, spingendosi fino ad un livello record di
32.000, di cui circa 9.000 riferite agli stranieri. "Per
risolvere le difficoltà di reclutamento del personale necessario
alle imprese turistiche si deve agire a livello di costa veneta
- dichiara Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione -
con importanti investimenti sulla formazione, sull' incontro tra
domanda e offerta di lavoro, nonché sull'accoglienza e
l'integrazione degli stranieri, per favorire il loro ingresso
nel mercato del lavoro. Al Governo chiediamo maggiori quote per
gli stagionali del turismo nel prossimo decreto flussi, ma anche
detassazione e contributi a chi rinnova il contratto - propone
Ferrarelli - mentre Regione e Comuni potrebbero promuovere
progetti di sistema sulla formazione e l'accoglienza: si tratta
di investire per sostenere lo sviluppo del settore turistico di
una delle più frequentate destinazioni d'Europa." (ANSA).
La costa veneta attende 30 mila lavoratori stagionali
Fondazione Think Thank prevede un boom del turismo per il 2023
