(ANSA) - VENEZIA, 21 MAR - Non c'è acqua da perdere: senza
risorsa idrica non ci sarà il riso. Il messaggio dei giovani di
Coldiretti Veneto lanciato da Isola della Scala, in provincia di
Verona, testimonia la sensibilità delle nuove generazioni verso
i cambiamenti climatici che ormai dettano le regole in
agricoltura. Nel cuore della produzione del riso veneto, dove si
coltivano quasi 3 mila ettari di chicchi con denominazione
geografica protetta come il Vialone Nano oltre al Carnaroli, lo
spettro del raccolto a rischio è quasi una realtà.
La produzione dell'anno scorso - conferma l'azienda agricola
dei Fratelli Melotti - ha registrato un calo del -19,7% a causa
della carenza di precipitazioni e delle alte temperature. Nel
Basso Polesine ha inciso soprattutto l'infiltrazione del cuneo
salino - spiegano i risicoltori preoccupati per l'andamento
climatico. La riflessione è avvenuta nel contesto del convegno
sulla Politica Agricola Comunitaria nella sua architettura, il
budget previsto per l'Italia, gli assi prioritari e le ricadute
sulle aziende agricole venete organizzato dagli under 30 della
federazione regionale. (ANSA).