(ANSA) - PERUGIA, 22 MAR - La seconda Commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, ha
svolto un'audizione con le associazioni dei tartufai e
tartuficoltori umbri, i rappresentanti di Confagricoltura, Cia e
Coldiretti, il difensore civico regionale Marcello Pecorari, in
merito alla proposta di legge dei consiglieri della Lega Manuela
Puletti (prima firmataria) e Valerio Mancini riguardante
"Modificazioni e integrazioni della Legge Regionale 9 Aprile
2015, n. 12 (Testo unico in materia di Agricoltura)".
L'atto riguarda l'introduzione di alcune modifiche riguardante
il settore dei tartufi, a cominciare dal Piano regionale, con
cui la Regione - spiega Palazzo Cesaroni - promuove attività di
studio, ricerca e sperimentazione applicata; iniziative
promozionali, informative, pubblicitarie e di valorizzazione dei
tartufi; attività formative e di aggiornamento dei raccoglitori
e dei tecnici degli enti competenti, del personale addetto alla
vigilanza nonché corsi di addestramento dei cani purché nel
rispetto delle normative sul benessere animale; azioni di
salvaguardia e di potenziamento di tartufaie naturali,
attraverso adeguati interventi colturali, con opportuno riguardo
degli equilibri naturali preesistenti, rivolte alla difesa e al
miglioramento dell'efficienza produttiva delle aree; azioni di
sviluppo, incremento, lavorazione e commercializzazione di
produzioni delle specie di tartufo coltivabili attraverso il
finanziamento di impianti di tartufaie in aree vocate, in
terreni al momento non preposti alla produzione di alcuna specie
di tartufo. Inoltre, la Regione, d'intesa con l'Ufficio
scolastico regionale, promuove, presso le istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado, percorsi didattici
finalizzati alla conoscenza del tartufo e del suo ambiente
attraverso l'attività svolta dalle associazioni di tartufai
territorialmente costituite e riconosciute. L'atto prevede anche
una Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno,
istituita presso l'Assemblea legislativa dell'Umbria e composta
da tre rappresentanti delle associazioni di tartufai
territorialmente costituite e riconosciute; tre rappresentanti
delle organizzazioni agricole più rappresentative a livello
nazionale; un rappresentante del Corpo forestale dello Stato; un
rappresentante dell'Associazione nazionale comuni italiani
dell'Umbria; l'amministratore unico dell'Agenzia forestale
dell'Umbria; un rappresentante della Federazione dei dottori
agronomi e forestali dell'Umbria, esperto in conservazione e
mantenimento degli habitat naturali. La Consulta formula
proposte ed esprime pareri sulle iniziative di valorizzazione
del patrimonio tartufigeno regionale.
Fra le numerose modifiche tecniche è previsto che la superficie
minima della tartufaia controllata non possa "essere inferiore
al mezzo ettaro, mentre quella massima non può superare i tre
ettari, elevabile a quindici ettari nel caso di consorzi o altre
forme associative tra aventi titolo, comunque tra loro
confinanti. L'apposizione delle tabelle di delimitazione non può
essere inferiore ad una distanza di quattro metri dagli argini e
sponde dei corsi d'acqua pubblici. Deve intercorrere tra una
tartufaia controllata e l'altra, una zona di libera cerca non
inferiore ai quattrocento metri lineari".
L'audizione - è detto in una nota diffusa dall'ufficio stampa
dell'Assemblea - è servita a conoscere il parere delle varie
associazioni intervenute e raccogliere contributi dalle stesse.
Andrea Palomba (Cia), Cristiano Casagrande (Confagricoltura),
Paola Aceto e Albano Agabiti (Coldiretti) hanno espresso delle
perplessità in merito alla proposta, ritenuta troppo restrittiva
per gli imprenditori agricoli. In particolare le associazioni
hanno evidenziato un disaccordo in merito ai corridoi di
rispetto fra una tartufaia controllata e l'altra, così come le
delimitazioni sulle sponde dei corsi d'acqua, considerate troppo
limitative.
Le associazioni di tartufai e tartuficoltori hanno
sottolineato invece l'importanza della loro attività e della
risorsa tartufo nelle zone di montagna, e hanno chiesto la
predisposizione di un testo con regole più chiare e definite per
favorire anche la libera cerca, garantire la tracciabilità del
prodotto e soprattutto precisare regole più lineari per
assicurare un giusto equilibrio tra chi è produttore di una
tartufaia controllata e chi professa il principio della libera
cerca. In accordo tra le varie associazioni è emersa anche la
necessità di introdurre una figura esperta e specializzata
nell'area habitat e tutela del territorio all'interno della
Consulta per creare un piano rispondente alle necessità e alle
urgenze di chi opera in questo settore e un programma anche di
salvaguardia della tartufaia controllata.
Il presidente Mancini e la consigliera Puletti si sono detti
aperti a qualsiasi tipo di proposta e osservazione utile a
migliorare la proposta di legge e arrivare quindi a una giusta e
adeguata regolamentazione che tenga conto delle considerazioni
espresse dalle associazioni di categoria e dai liberi cercatori.
(ANSA).
Audizione sulla proposta di modifica norme sui tartufi
Associazioni sentite in seconda Commissione regionale
