
Nelle ultime settimane, il mercato delle criptovalute è stato interessato da ondate di vendite che lo hanno portato a cedere il 15% del suo valore, con la capitalizzazione che è arrivata attorno alla soglia degli 1,78 trilioni di dollari. Questi dati sono meno critici di quello che può sembrare e il motivo di questa affermazione sono da ricercare tra le maggiori categorie di investitori nell’asset class. Come si evince dal grafico sottostante, la percentuale di coloro che detengono criptovalute da 1-2 anni ha superato per la prima volta in 2 anni il 20%, indicando che la quota di coloro che vedono le valute digitali non più come un asset puramente speculativo è in continua crescita. Inoltre, questo trend ha portato a una proliferazione delle “balene”, ovvero di singoli soggetti che detengono grandi quantità di asset.
È necessario anche ricordare che i recenti provvedimenti aggressivi della Federal Reserve, presi per scongiurare le conseguenze del basso tasso di disoccupazione (3,6%) e dell’inflazione all’8,5%, hanno portato il dollaro a toccare due massimi annuali. L’apprezzamento del USD è però sfavorevole per quei mercati più rischiosi come le criptovalute, che hanno risentito anche del lockdown estremamente severo imposto a Shangai a causa della pandemia, innescando anche il timore che il Covid-19 possa tornare a colpire l’economia globale.
Tuttavia, oltre agli eventi negativi appena citati, ce ne sono stati anche di positivi, che fanno comunque ben sperare per il futuro dell’asset class. In particolare, il Bitcoin (BTC) ha rubato la scena alla conferenza Miami XBT, dove Spotify e NCR hanno annunciato che integreranno i servizi di Strike. La partnership tra queste tre società permetterà a 35mila commercianti in tutto il mondo di accedere al network Bitcoin e di usare la criptovaluta come mezzo di pagamento al pari di Visa e MasterCard, facendo fare un importante balzo in avanti alla diffusione delle valute digitali, anche tra player istituzionali. Ulteriori spinte al Bitcoin sono arrivate dalla Luna’s Foundation Guard, che ha investito in BTC altri 170 milioni di dollari e questo potrebbe portare le altre stablecoin ad ampliare anche le loro riserve, adottando un orizzonte temporale almeno di medio periodo.
Infine, il supporto alle criptovalute non proviene solo da imprese, ma anche da enti pubblici, con il ministro delle finanze del Regno Unito che ha dichiarato di voler rendere la nazione un hub globale per l’innovazione tramite asset digitali, affermando che le stablecoin potrebbero essere riconosciute come forme di pagamento alternative e compiendo l’atto simbolico di emettere il primo NFT tramite la zecca reale.