(ANSA) - MILANO, 04 FEB - La Confederazione unitaria di base
(Cub) contesta l'impianto della riforma sull'Autonomia
differenziata: a dividere - sottolinea il sindacato - in
particolare è il nodo del finanziamento dei Livelli essenziali
di prestazione-Lep, che in base al dettato costituzionale devono
essere garantiti su tutto il territorio nazionale a tutela dei
"diritti civili e sociali" della cittadinanza e la cui entità
andrebbe definita a monte delle richieste di autonomia, in base
alle esigenze dei diversi territori regionali.
"Il ddl concede al Governo un anno per definire i Lep ma
altresì consente alle singole Regioni di formulare un accordo -
viene contestato - a prescindere dall'approvazione o meno del
decreto del presidente del Consiglio che dovrebbe stabilirne il
quantum. I finanziamenti potranno essere assegnati in base alla
spesa storica della Regione per il corrispettivo ambito di
autonomia, così assicurando maggiori finanziamenti al Nord, con
regioni da sempre dotate di maggiori risorse e con una spesa
storica più elevata, e meno ai territori delle regioni
meridionali, dove le risorse sono inferiori e gli investimenti
anche".
"In un contesto così frammentato, l'impostazione
dell'autonomia differenziata proposta dal Governo risulta
intrinsecamente rischiosa - afferma Marcelo Amendola, segretario
nazionale della Cub - si tratta dell'ennesima dimostrazione di
quale è la vera natura di questo esecutivo, che divide anziché
unire. E un Paese come il nostro non può e non deve essere
assoggettato a queste dinamiche corporative di stampo
medievale". (ANSA).
Autonomia: Cub, a dividere sono Livelli essenziali prestazioni
Amendola, no a dinamiche corporative di stampo medievale
