(ANSA) - PALERMO, 19 NOV - Dopo i colpi di una fortuna
avversa splende sempre la primavera. Ecco la speranza espressa
nei "Carmina Burana", al debutto ieri sera al Teatro Massimo di
Palermo, diretti da Zubin Mehta. Teatro stracolmo, traboccante
pure il loggione, pubblico delle grandi occasioni per
l'appuntamento più atteso della stagione concertistica.
Il Massimo ha schierato tutte le sue componenti, orchestra
rafforzata, due pianoforti e l'organo, il coro diretto con
maestria da Cito Visco e il coro di voci bianche di Salvatore
Punturo. E così la Fortuna che è "imperatrix mundi" ha dato
inizio al solenne oratorio che spesso la cinematografia
internazionale ha usato come tema musicale per scene di guerra.
E, invece, si tratta di un brano che parla d'amore, di
desiderio, di quelle gioie che fanno la giovinezza, quella dei
chierici vaganti di un alto medioevo germanico, testi ritrovati
nel 1803 e musicati da Carl Orff nel 1936, proprio quando a
Bombay nasceva Zubin Mehta.
"Il maestro indiano - ha detto qualcuno tra il pubblico - è
la musica in persona" e così è. Controllo perfetto di tutte le
componenti schierate davanti a lui, pochi gesti misurati, Mehta
dirige pure con lo sguardo, e imprime un tale entusiasmo a tutto
il teatro che il pubblico è esploso in un lungo, lunghissimo
appaluso, sei chiamate alla ribalta. Abbiamo ascoltato i Carmina
con tutta l'ironia dello spirito goliardico, che contengono,
irriverente, a tratti lascivo, sensuale, mentre Mehta con un
lento gesto della mano sembrava accarezzare l'intera orchestra.
Meglio non si poteva desiderare.
Successo per i tre solisti: Lucio Gallo, Giovanni Sala e la
splendida, elegantissima Nadine Sierra. Una corrente d'energia
ha investito platea e palchi. Ma, attenzione, perché dopo le
gioie dell'amore e delle avventure, è sempre la fortuna che
comanda, mutevole come la luna, e così si chiudono i Carmina.
L'orchestra finalmente vestita come si conviene, frac e
cravattino bianco, perché l'abito fa il monaco. Erano anni che
aspettavamo l'evento.
Niente bis, forse il grande maestro era stanco, ma si replica
stasera alle 20,30. (ANSA).