(ANSA) - GENOVA, 25 MAR - "La Liguria è una delle regioni che
sta trainando, come progettualità e investimenti, il Piano
nazionale di ripresa e resilienza. Sono veramente moltissimi i
progetti finanziati, sia dal Pnrr che dagli investimenti
complementari: dal cold ironing all'alimentazione elettrica
delle banchine del porto della Spezia fino alla nuova Diga di
quello di Genova, dalle nuove flotte di autobus al Terzo
Valico".
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti
intervenendo al convegno 'La sfida della transizione ecologica
ed energetica per un paese più resiliente' al Centro congressi
Villa Marigola di Lerici.
"Tutto quello che si sposta su ferro o con modalità
elettriche fa parte di quella transizione ecologica di cui Paese
e mondo hanno bisogno - aggiunge Toti -, ovviamente da fare con
grande attenzione e prudenza verso il nostro settore
industriale, senza inutili estremismi ma con grande
determinazione. Oggi dobbiamo mettere a terra molti milioni di
euro di investimenti, c'è bisogno di una concreta collaborazione
tra le pubbliche amministrazioni e un maggiore coinvolgimento
degli enti locali. Credo che oggi si debba, a distanza di ormai
un paio di anni dalla prima delineazione del Pnrr, correre -
aggiunge Toti - Credo anche che il modello Liguria possa essere
un'indicazione, un sentiero: perché il segreto del modello
Liguria non è stato il quadro normativo, è stata la totale
assenza di velleitarietà, la capacità di individuare obiettivi
raggiungibili, perseguibili nel tempo dato, una strettissima
collaborazione inter istituzionale e un impegno di assunzione di
responsabilità di tempi, scelta e spesa che in questo Paese
sempre di più tendiamo a rifuggire. Per quanto riguarda il tema
della suddivisione dei fondi - conclude Toti - è giusto, a
livello di principio, che vengano adottati in prima battura
criteri territoriali, ma deve essere previsto un meccanismo di
controllo e backup per cui, fatta la suddivisione, se un
soggetto non li spende questi fondi vadano a chi ha più capacità
di spesa: il secondo step deve essere necessariamente
meritocratico". (ANSA).
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