(ANSA) - GENOVA, 23 MAR - C'è un nuovo documento che entra
nel fascicolo del processo per il crollo del ponte Morandi (14
agosto 2018, 43 vittime). Si tratta di una mail del 2016 nella
quale venivano indicate le parole da non usare nei report sui
viadotti controllati da Spea (la società controllata di Aspi che
si occupava della sorveglianza) e che, secondo l'accusa,
dimostrerebbero la prassi di 'edulcorare' il reale stato delle
infrastrutture. La mail era stata spedita dagli imputati Alberto
Ascenzi (all'epoca del crollo responsabile dell'ufficio Spea
Supporto tecnico alla vigilanza) e Fabio Sanetti (allora
responsabile dell'ufficio di Spea Sorveglianza Utsa del Primo
tronco) al collega di Firenze Andrea Pancani. Nella mail i due
dicono a Pancani di eliminare, nelle osservazioni in calce alle
relazioni trimestrali, le parole "non ispezionabili", "non
accessibili e "calcestruzzo in distacco".
La mail è stata acquisita agli atti dopo che Pancani ne aveva
fatto cenno nel corso del suo esame come testimone lunedì.
Durante l'interrogatorio era emerso che dopo il crollo del
Morandi "i nuovi metodi di controllo hanno determinato in media
l'innalzamento dei livelli di pericolosità di molte opere". E
con le ispezioni di società esterne si è visto come le opere con
voti 60 e 70 (quindi con ammaloramenti gravi) sono passati da
zero nel 2018 a, rispettivamente, 18 e 4 nel quarto trimestre
del 2019. (ANSA).
Ponte, spunta mail del 2016 con parole da 'eliminare' dai repor
Acquisita agli atti del processo in corso, risale al 2016
