(ANSA) - ROMA, 22 MAR - Trovato con un paio di grammi di
cocaina e di hascisc, custoditi nella cassa di uno dei più
estesi e nevralgici posteggi di scambio gestiti dall'Atac -
l'azienda per la mobilità di Roma Capitale -, è stato subito
licenziato il dipendente della società addetto ad occuparsi del
parcheggio e a riscuotere il pedaggio, il quale,
nell'immediatezza della contestazione del possesso di droga,
aveva ammesso che era sua. A confermare il licenziamento è la
Cassazione alla quale, senza successo, ha fatto ricorso il
lavoratore sanzionato con la massima 'punizione' disciplinare.
Invano, infatti, l'uomo si è lamentato sostenendo la
sproporzione tra il licenziamento e "l'esigua quantità di droga
rinvenuta" durante una ispezione "nel locale cassa" e condotta
da parte del personale dell' Atac, nella serata del 12 dicembre
2017 presso il parcheggio di scambio di Anagnina.
Il parcheggiatore aveva ammesso che la droga era la sua,
anche se poi aveva ritrattato e una sua amica si era fatta
avanti prendendosi la responsabilità del possesso affermando che
la sostanza era sua, ma la donna non è stata ritenuta credibile.
Così, dopo l'ispezione, il 31 gennaio 2018 era arrivato il
licenziamento convalidato in primo grado dal Tribunale di Roma,
e poi anche dalla Corte di Appello. Adesso la Cassazione -
verdetto n. 8194 della Sezione Lavoro, depositato oggi - chiude
per sempre questa vertenza dichiarando "inammissibile" il
ricorso della difesa del lavoratore e condannandolo anche a
pagare 4700 euro di spese legali. (ANSA).
Droga in cassa al posteggio, licenziato dipendente dell'Atac
Cassazione sanziona dipendente azienda per la mobilità di Roma
