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Giubileo

S.Sede conferma, Papa a Ginevra il 21/6

A Consiglio ecumenico Chiese per 70/mo. "Testimoni comuni pace"

(di Fausto Gasparroni) (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 2 MAR - "Sua Santità Papa Francesco ha in animo di visitare il Consiglio Ecumenico delle Chiese a Ginevra in occasione del 70/o anniversario della sua fondazione. La visita avrà luogo giovedì 21 giugno 2018. Il programma del viaggio sarà pubblicato prossimamente". Con questa scarna dichiarazione, il portavoce vaticano Greg Burke ha confermato oggi le anticipazioni dei giorni scorsi. Il viaggio in Svizzera, ha quindi sottolineato introducendo la conferenza stampa sulle iniziative per il 70/o anniversario del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec) cui hanno partecipato il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani, e il reverendo Olav Fykse Tveit, segretario generale del Cec, è "nello spirito della visita che il Papa ha fatto a Lund, in Svezia: è un pellegrinaggio ecumenico, per un incontro di preghiera ecumenica". Il programma della giornata è ancora da definirsi nei dettagli, ma ad accogliere il Papa nella città sul Lago Lemano sarà una delegazione del Consiglio federale, diretta dal presidente della Confederazione Alain Berset, con cui ci sarà un colloquio. Il Pontefice - ha confermato oggi Tveit - ha così accolto l'invito che gli era stato rivolto in un'udienza in Vaticano il 24 agosto scorso dal vertice del Cec, in inglese World Council of Churches (Wcc), massimo organo dell'ecumenismo mondiale, che raccoglie 348 Chiese cristiane del mondo (in gran parte protestanti, luterane, anglicane e ortodosse, mentre la Chiesa Cattolica partecipa come "osservatrice"). "Questa visita sarà un'occasione e un modo molto speciale per celebrare il 70/mo anniversario di un lavorare e pregare insieme per l'unità della Chiesa. E anche per trovare modi per offrire una testimonianza cristiana comune e un servizio per la giustizia e la pace nel mondo", ha commentato il segretario del Cec. Per il card. Koch, essa "sarà un segno di riconoscimento del contributo unico che questo organismo ha offerto al moderno movimento ecumenico", ed espressione "dell'impegno personale del Papa per raggiungere l'obiettivo dell'unità dei cristiani". Andando a Ginevra, Francesco seguirà i passi dei predecessori Paolo VI, che ha visitato il Cec il 10 giugno 1969, e Giovanni Paolo II, che vi si è recato il 21 giugno 1984. Il viaggio sarà un'occasione "per rendere grazie a Dio per la lunga e ricca collaborazione che la Chiesa cattolica mantiene con il Cec da più di mezzo secolo". In effetti, i rapporti sono iniziati durante la preparazione del Concilio, che, ha ricordato Koch, ha impegnato la Chiesa cattolica "nel movimento ecumenico moderno e ha aperto una nuova pagina nella storia delle nostre relazioni con il Consiglio ecumenico delle Chiese, generando uno spirito di riavvicinamento e comprensione reciproca". Il motto della visita è "Camminare pregare lavorare insieme" e riecheggia il tema adottato dall'ultima assemblea del Cec come il leitmotiv di tutte le sue attuali attività. Riflette anche ciò che è stato definito da papa Francesco "l'ecumenismo del camminare insieme", un modo per affrontare meglio le differenze che devono ancora essere superate, specialmente nel campo dottrinale o morale. L'ecumenismo, infatti, "non consiste solo nel dialogo teologico": deve anche includere "la collaborazione per coloro che sono nel bisogno e per le numerose vittime di guerre, ingiustizie e disastri naturali". Inoltre, come ha osservato il Papa, esiste oggi un'altra forma di ecumenismo: quello "del sangue". Coloro che perseguitano i cristiani, ha ribadito Koch, non chiedono loro se sono luterani, ortodossi, cattolici, riformati o pentecostali.
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