(ANSA) - TORINO, 23 GIU - Oltre mille eventi in cinque
giorni, con ingresso gratuito, e una nuova location a Parco
Dora, luogo periferico simbolo di rigenerazione: sono le novità
dell'edizione 2022 di Terra Madre Salone del Gusto, in programma
a Torino dal 22 al 26 settembre. La presentazione oggi
all'Environment Park, che fa parte delle aree che saranno
coinvolte nella manifestazione. Fra gli intervenuti, il
fondatore di Slow Food Carlo Petrini, il sindaco di Torino
Stefano Lo Russo, e l'assessore all'Agricoltura del Piemonte,
Marco Protopapa.
I primi eventi in calendario sono online sul sito web di
Terra Madre da una settimana, tutti gli altri sono in via di
messa a punto. Ci saranno i tradizionali Laboratori del Gusto,
gli Appuntamenti a Tavola e le Conferenze, e a Torino
convergeranno da tutto il mondo tremila delegati di Terra Madre,
fra contadini e allevatori, popoli indigeni e cuochi, migranti e
pescatori.
Il fil rouge scelto per questa edizione è #RegenerAction.
"Spero che il tema centrale dell'evento, cioè la rigenerazione -
ha detto Petrini - possa essere un buon esempio da potere
applicare in tutto il mondo. Da sempre l'appuntamento di Torino
si realizza negli anni successivi a livello di comunità in tutto
il mondo, quindi queste comunità vengono qui anche per trarre
ispirazioni e convinzione per rendere operativo un processo di
rigenerazione".
"Se vogliamo realizzare una vera rigenerazione di città ,
campagne e borghi a partire dalla produzione e distribuzione del
cibo - ha sottolineato - dobbiamo superare la visione che vede
innovazione e tradizione come elementi contrapposti: questa
dicotomia è controproducente, credo che esista vera innovazione
quando una tradizione ha successo".
Petrini ha sollecitato "un cambio di paradigma" a partire dai
cittadini, poiché "la politica non si è comportata bene". Anche
per fronteggiare "lo sconquasso ambientale, che ci sta creando
molte sofferenze e in prospettiva sarà ben più grave di pandemia
e guerra", e che "in buona parte è determinato da un sistema
alimentare che non funziona". Ecco perché, ha spiegato,
"l'appuntamento di Torino è importante: servirà pure per pensare
nuove pratiche".
Il fondatore di Slow Food ha però anche richiamato la
politica, non solo locale e nazionale, ma anche europea
sottolineando che "se siamo in questa situazione" è perché
"manca una visione politica dell'agricoltura e
dell'alimentazione, senza la quale non si va avanti, pagheremo
un dazio carissimo". (ANSA).
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