E' tutto pronto per il ritorno in pista di una leggenda: "Isotta Franchini, con una storia che parte dalle corse arrivando al lusso inarrivabile vuole tornare e stupire" e presenta in anteprima mondiale la hypercar Tipo 6 LMH con cui intende partecipare al WEC 2023, il campionato del mondo endurance Fia con la formula 'gara per gara' debuttando a Monza a giugno.
E' un progetto tutto Made in Italy, spiegano il presidente Alessandro Fassina e il direttore del Motorsport Claudio Berro, grazie alla collaborazione con Michelotto Engeneering che progetta il motore (insieme ai tedeschi di Hwa) e una scocca esclusiva in carbonio e li costruirà a Padova. Avrà "un cuore e tre anime": sarà una hypercar (Lmh) da competizione, una variante 'pista' e una 'strada' targabile come esemplare unico ripetibile nei Paesi che ammettono questo tipo di omologazione.

La hypercar Tipo 6 LMH Competizione segna il rilancio dello storico marchio milanese, fondato il 27 gennaio 1900, ripartendo dalle corse per un ritorno immediato d'immagine funzionale alla ricerca di esclusività, figlia di prestazioni estreme abbinate alla sua unicità. E' una hypercar a trazione integrale disponibile anche in versione stradale in serie limitata a 50 esemplari, nelle nazioni dove viene ammessa l'immatricolazione come esemplare unico replicabile.
La versione stradale rinuncia alla vista appendice aerodinamica posteriore, Viene spinta da un motore termico 3 litri a iniezione diretta V6 di 90° turbocompresso da 760 cavalli, affiancato da un motore elettrico da 272 cavalli. Si smarca dalla concorrenza per la scelta di affidarsi ad una singola turbina collocata all’interno della V delle due bancate, riprendendo una soluzione utilizzata in Formula 1 per abbassare il baricentro. Lo scatto da 0 a 100 km/h viene bruciato in appena 2,2 secondi, con la progressione che viene affidata ad un cambio X-Trac a 7 marce.
Diversi componenti del sistema ibrido che spinge la Tipo 6 LMH Competizione sono forniti da Williams Advanced Engineering e da Bosch, mentre l'impianto frenante è firmato Brembo. La strategia della squadra capitanata da Claudio Berro prevede di scendere in pista il prima possibile, a ridosso dell'ufficializzazione dei piloti che sarà annunciata nel giro di qualche giorno. Ryan Cullen, patron di Vector Sport, farà parte del team tester. L'Isotta Fraschini Tipo 6 è un gioiello da 2.750.000 euro tasse e personalizzazioni escluse.
Il rilancio dello storico marchio milanese, fondato il 27 gennaio 1900, parte dalle corse che dà un ritorno immediato d'immagine e per una ragione di esclusività, grazie a prestazioni esasperate e alla sua unicità. E' una hypercar a trazione integrale con un motore termico 3 litri a iniezione diretta V6 di 90° turbocompresso da 700 cavalli e un motore elettrico da 270 cavalli. Altri componenti chiave provengono dai partner del progetto Brembo (freni), PWR (sistema di raffreddamento), Multimatic (sospensioni), XTrac (cambio), Williams (sistema batteria), Pankl (trasmissione) e Bosch (elettronica). Un 'gioiello' da 2.750.000 euro (più tasse) che può diventare una macchina su misura.
Dietro al rilancio della storica casa automobilistica milanese Isotta Fraschini c'è un business plan da 100 milioni di euro, di cui 25 milioni già versati, tutto in equity come spiega il presidente (e socio) Alessandro Fassina e un obiettivo di breakeven al 2026. Il 20% è in mano a Nad Investment Fund mentre l'80% è controllato da Isotta major i cui soci restano per ora nell'ombra (fatta eccezione per Fassina con l'1%). L'obiettivo è di arrivare a produrre e vendere circa 50 esemplari in 4 anni. Per ora c'è una sola vettura, quella da competizione che sarà usata per i test a marzo, una seconda scocca - spiega il direttore Motorsport Claudio Berro - servirà per ottenere l'omologazione FIA. Dalla Michelotto Engineering arriverà poi una scocca ogni 4 settimane: per i primi mesi saremo in grado di costruirne una al mese, per quest'anno saranno 6-8 e poi aumenterà il processo produttivo e potremmo farne due al mese" con una produzione annua di vetture Tipo 6 di 50 esemplari in 5 anni. Nel 2026 sarà consegnata la prima hypercar biposto, con una produzione che negli anni successivi si assesterà sulle 30/40 unità annue. "Vendere una trentina di automobili all'anno sarebbe molto molto più che sufficiente per i nostri conti" spiega Fassina. I mercati a cui guarda sono "Canada, Usa, Emirati Arabi e Cina" spiega Fassina "c'è già molto interesse ma la prima da strada è già stata venduta", a un italiano.