(ANSA) - ROMA, 01 FEB - Lagune, fiumi, stagni, laghi, paludi,
torbiere: sono le wetlands, aree chiave per la biodiversità e
per la regolazione del clima. Per raccontare il valore di queste
zone che svolgono servizi ecosistemici essenziali alla nostra
sopravvivenza, giovedì 2 febbraio si celebra la Giornata
mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day, WWD), data che
ricorda l'adozione della Convenzione omonima per la loro tutela,
firmata il 2 febbraio 1971 nella città iraniana di Ramsar. In
Italia, Wwf e Lgambiente hanno in programma decine di eventi fra
il 2 il 5 febbraio per celebrare la Giornata. L'elenco è
consultabile sui siti delle due associazioni.
Secondo le Nazioni Unite il pianeta ha perso ad oggi più
dell'85% di questi ecosistemi. Recuperare, ripristinare ampliare
le zone umide è il focus della giornata mondiale di quest'anno.
Dopo le grandi bonifiche attuate tra la seconda metà
dell'ottocento e la prima del novecento, un ulteriore 35% di
zone umide è stato perso nel mondo solo negli ultimi 50 anni.
Le zone umide offrono numerosi fondamentali servizi
ecosistemici, come la regolazione dei fenomeni idrogeologici,
attenuando gli effetti delle piene dei fiumi. Le wetlands
favoriscono la ricarica delle falde acquifere, sono naturali
"trappole per nutrienti", riducendo il carico organico derivante
soprattutto dalle attività agricole e zootecniche. Lagune e
laghi costieri sono importanti per l'itticoltura o la
molluschicoltura e sono habitat essenziali per la riproduzione
dei pesci e di conseguenza per la pesca.
Le zone umide sono fondamentali per la fissazione del
carbonio presente nella biosfera, con conseguente mitigazione
degli effetti del cambiamento climatico. Ma l'aspetto più
significativo è rappresentato dalla grande biodiversità
caratteristica di questi habitat, tra i più ricchi in assoluto
insieme alle barriere coralline e alle foreste tropicali.
(ANSA).
