Progetti a sostegno della parità genitoriale, inclusione di genere in contesti complessi, come il Brasile, conciliazione tra necessità familiari e obblighi di lavoro, oppure percorsi di crescita delle donne in ruoli dirigenziali: sono alcune delle motivazioni attribuite per il premio ‘Close the Gap’ assegnato da Coop, per il secondo anno consecutivo, alle aziende fornitrici più virtuose che si sono distinte per ‘best practice’ nell’inclusione di genere. Tra i vincitori di quest’anno, a svettare tra le sessanta autocandidature di realtà imprenditoriali, sono state Iffco Italia, operativa nella produzione di creme vegetali da cucina; Andriani, società Benefit e B Corp del settore dell’alimentazione; e la cooperativa Chico Mendes.
Menzione anche per Dial, realtà trentina specializzata nella lavorazione dei funghi secchi, per l'innovazione nelle attività di ascolto dei dipendenti e la conciliazione vita-lavoro. Si tratta di un’iniziativa nell’ambito della terza edizione della campagna Coop per l’inclusione di genere ‘Close the Gap. Riduciamo le differenze’. Con l’occasione, l’associazione nazionale cooperative consumatori ha diffuso anche una fotografia dell’inclusione di genere dentro e fuori il mondo delle cooperative: cresce ad oltre il 70% la quota femminile delle dipendenti Coop e sale al 34,7% la percentuale di donne presenti in ruoli direttivi. È stabile la quota femminile nei Cda delle cooperative che si attesta oltre il 41%, mentre aumenta sensibilmente fra i soci eletti nei vari organismi rappresentativi dei territori: più di uno su due sono donne. Il numero delle nuove socie si attesta, in linea con gli anni precedenti, pari al 55.3% del totale.
Ma c’è di più: sono circa 600 tra dipendenti interni e stakeholder che nel 2022 sono stati impegnati nella formazione sul tema. In favore di una gender equality sono state realizzate sessioni di approfondimento con associazioni dei territori e in ambito scolastico: 130 fra docenti, educatori e animatori hanno proposto percorsi dedicati, a cui hanno già aderito 289 classi dalla scuola primaria alla secondaria. “La parità di genere non è uno slogan” spiega l’amministratrice delegata di Coop Italia, Maura Latini.
“Per noi non esiste il gender washing, se così vogliamo chiamarlo: Coop compie azioni concrete e chiediamo in primo luogo ai nostri stessi dipendenti e poi anche ai nostri fornitori di farne”. Nonostante quest’anno sia stato “molto difficile dal punto di vista economico”, si è deciso di “non arretrare su questo tema e, anzi, di impegnarsi facendo uno sforzo in più”. A completare il quadro delle iniziative ci sono le quasi 50mila firme raccolte in un anno su Change.org per la petizione #GenitoriallaPari lanciata dall'associazione ‘Movimenta’ per chiedere l'estensione del congedo di paternità obbligatorio; a queste si aggiungono le oltre 31mila della petizione ‘Congedo di Paternità a 3 mesi operativo da subito!’ promossa, sempre su Change.org, da Girolamo Grammatico, padre impegnato nella formazione. Il totale delle adesioni raggiunge quota 78.400 firme qualificando il tema tra i più sottoscritti della piattaforma di petizioni online.
In collaborazione con:
Ancc-Coop