(ANSA) - TRENTO, 17 GEN - Verificare se le nuove terapie
basate sulla realtà virtuale con utilizzo di visore ottico sono
in grado di fornire una risposta più precisa e personalizzata al
problema della gestione dell'ansia nelle persone anziane che
presentano compromissione del funzionamento cognitivo. È questo
- si apprende - l'obbiettivo di uno studio promosso dalla
Fondazione Bruno Kessler (Fbk) nell'ambito del progetto
"TrentinoSalute4.0".
L'indagine sugli effetti dell'utilizzo della realtà virtuale
sugli anziani è stata approvata dal comitato etico dell'Azienda
sanitaria ed è oggetto della tesi di dottorato di Susanna
Pardini, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
del dipartimento di psicologia generale dell'Università di
Padova e della Fondazione Bruno Kessler. "Diversi studi
nazionali e internazionali in questo settore hanno evidenziato
come le esperienze con la realtà virtuale e la realtà aumentata
costituiscano un importante strumento per la gestione di diversi
sintomi comportamentali e cognitivi legati al deterioramento
cognitivo, e ne hanno dimostrato l'efficacia nell'incremento del
benessere, migliorando la qualità di vita dei pazienti", spiega
la ricercatrice.
A partire dalla prossima settimana, un gruppo di utenti
selezionati dell'Azienda pubblica di servizi alla persona (Apsp)
"Margherita Grazioli" di Povo potranno esplorare in prima
persona uno spazio virtuale in tre dimensioni creato e adattato
alle preferenze personali. I benefici attesi riguardano la
riduzione dello stato di ansia senza l'utilizzo di farmaci e
l'aumento di benessere generale. (ANSA).
Indagine su realtà virtuale contro l'ansia all'Apsp di Povo
Progetto di Fbk, atteso aumento benessere senza farmaci
