
(ANSA) - ROMA, 01 FEB - Dobbiamo "reagire combattendo i
poteri forti, e lo si fa anche con un bel film come questo.
Dobbiamo impedirgli di distruggere tutto il pianeta, di
sacrificarci sull'altare dei loro cavilli e di una mentalità
commerciale". Lo dice in collegamento streaming il fondatore dei
Pink Floyd Roger Waters intervenendo alla proiezione a Roma del
documentario "C'era una volta in Italia - Giacarta sta
arrivando" di Federico Greco e Mirko Melchiorre (già autori di
Piigs), distribuito da Fil Rouge Media che sta girando l'Italia
con una serie di proiezioni evento. Il film non fiction ha al
centro la cronaca dell'occupazione, partita a fine 2020, in
piena pandemia, con la Calabria in emergenza per la mancanza di
posti letto, dell'ospedale di Cariati (Cosenza), non attivo dal
2010, quando in piena spending review furono chiusi in Italia
circa 200 ospedali e 18 solo in Calabria. Un racconto, costruito
con un tono coinvolgente (narra Peppino Mazzotta) e l'utilizzo
anche di animazioni, che unisce ai fatti, un viaggio in quello
che viene definito come lo sgretolamento del sistema sanitario
nazionale, che ha alla base il pensiero economico mondiale volto
a eliminare il concetto di sanità pubblica. Ad arricchire il
film le riflessioni, oltre che di Waters (che ha fatto conoscere
a tutto il mondo il caso, quando ha fatto un appello sui social
a sostegno dell'occupazione), fra gli altri di Gino Strada (in
una delle sue ultime partecipazioni in video, ndr); il sociologo
Jean Ziegler; Ken Loach; Michael Marmot, fondatore
dell'epidemiologia sociale; l'esperta di salute globale
Nicoletta Dentico; il medico e attivista Vittorio Agnoletto;
l'esperta di economia dei sistemi sanitari Maria Elisa Sartor;
il filosofo della medicina e sociologo, Ivan Cavicchi; gli
economisti Warren Mosler e Randall Wray. "L'establishment va
combattuto per impedirgli che ci uccida tutti - ha sottolineato
Waters, che ha anche permesso ai cineasti di utilizzare
gratuitamente la canzone dei Pink Floyd Money -. I poteri oscuri
tentano di bloccare film come questo o anche le mie canzoni,
come sta accadendo in Germania, dove stanno pensando di
annullare i miei concerti accusandomi (per le sue posizioni su
Israele, ndr) di essere un antisemita. Dobbiamo battere la
propaganda e il cinema è una parte molto importante per farlo.
Vi faccio i miei complimenti, il film mi ha commosso. La mia
scena preferita è quella della danza (con gli occupanti che in
una sequenza simbolica citano il finale di Allonsanfan dei
Fratelli Taviani, ndr) perché mi riporta a quando avevamo un
senso maggiore di comunità; riaprire l'ospedale in Calabria
riguarda proprio questo, amo il film e tutte queste persone". La
lotta per Cariati sembra stia andando a buon fine: "La
situazione pian piano si sta sbloccando - spiega a fine
proiezione Cataldo Curia, che guida l'occupazione insieme, fra
gli altri a Mimmo Formaro e Michele Caligiuri -. Stiamo facendo
funzionare l'ospedale. Non aveva mai avuto la Tac dalla sua
apertura nel 1978 e noi l'abbiamo fatta arrivare. Sono stati
attivati degli ambulatori di psicologia, infantile, cardiologia
e radiologia. Manca solo un piccolo cavillo per la riapertura,
dovrebbe mancare poco". (ANSA).