(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Le misure previdenziali approvate
dal Consiglio dei ministri "sono molto limitate, largamente
insufficienti e, in alcuni casi, addirittura peggiorative
rispetto al quadro normativo vigente". Lo sostiene il segretario
confederale del sindacato Christian Ferrari presentando un
Report sulle misure del Governo secondo il quale a fronte di
726,4 milioni di euro che finanziano i diversi interventi (Quota
103, Opzione donna, Ape sociale e altro), si sottraggono al
sistema ben 3,7 miliardi di euro tra taglio della rivalutazione
delle pensioni in essere (-3,5 miliardi solo nel 2023) e
abrogazione del fondo per l'uscita anticipata nelle PMI in crisi
(-200 milioni). Se si considera il triennio, le mancate
rivalutazioni ammonteranno a 17 miliardi. In realtà, le risorse
che saranno effettivamente spese - sulla base della dell'analisi
della Cgil - saranno poco più di un terzo: 274,3 milioni, con un
risparmio di 452,1 milioni poiché solo una parte minoritaria
della platea stimata dal Governo accederà alle misure per
l'uscita.
"Non vengono affrontate in alcun modo - afferma Ferrari - le
criticità presenti nel nostro sistema pensionistico, e men che
meno si prefigurano le condizioni per una riforma complessiva
del nostro impianto previdenziale. Nessun superamento della
legge Fornero, dunque, e nemmeno la possibilità di accedere al
pensionamento con 41 anni di contribuzione. Gli slogan e le
promesse elettorali, ancora una volta, si configurano come vera
e propria pubblicità ingannevole. In sostanza, non solo non c'è
alcun miglioramento né allargamento delle tutele e dei diritti
previdenziali, ma c'è un intervento regressivo rispetto alla
situazione attuale'".
"Si fa cassa sulle spalle di lavoratori e pensionati - dice -
per tagliare le tasse a professionisti da 85.000 euro annui.
Intanto, nessuna risposta ai giovani, a chi svolge lavori
gravosi e, soprattutto, alle donne, che hanno pagato il prezzo
più salato delle "riforme" degli ultimi 15 anni". (ANSA).