(ANSA) - ROMA, 26 MAR - MICHELE GRECO, IN BUONE MANI
(Scalpendi Editore, pp. 135, euro 14,50) "Non si conosce la
paura finchè non si diventa padri": lo scrive e lo modula in
mille modi Michele Greco, impiegato pubblico nato a Palermo nel
1968 e trasferito a Roma dopo una laurea in Economia.
"Non mi aspettavo davvero di finire tra i primi 80 candidati
proposti dalla Giuria degli Amici della Domenica al premio
Strega 2023", ripete alla presentazione in una libreria romana,
ma si capisce che la parola è un'utensile più che alla sua
portata, ampiamente sperimentato fino a giungere a questa prima,
curatissima, pubblicazione.
'In buone mani' è un romanzo autobiografico che affronta con una
perfetta misura, senza pietismo o eccessi di razionalizzazione,
questioni scottanti quali la paura della perdita, l'amore in
tutte le declinazioni, il coraggio, il tempo, con un ritmo di
scrittura che sembra quasi un respiro, a volte corto di ansia,
ora più lungo nel tentativo di placarla e riprendere fiato.
Nel 2017 Michele e Francesca (i nomi nel libro sono di
fantasia) hanno il loro secondo figlio, che ad appena 20 giorni
dalla nascita viene colpito da un'emorragia cerebrale. Segue una
lunga degenza in ospedale fatta di attese nelle sale d'aspetto,
di apprensione per quel tempo infinito tra il timore che si
fermi o che evolva in una vita irta di ostacoli, fatta di
dedizione totale, solidarietà con chi vive la stessa angoscia,
ricordi. Il padre di Michele si aggrava proprio in quei giorni,
e l'impossibilità di farsi in due dà nuove forme all'angoscia e
al dolore. E ai ricordi che si fissano sulla pagina: una sorella
down, i calzoni corti e le calze bianche di un'infanzia che
riaffiora tra i sensi di colpa di essere 'normale'.
Temi di peso a metterli in fila, ma che sotto la penna di
Michele Greco scorrono leggeri come l'acqua dalle fontane di
Roma, i 'nasoni' che classifica durante le passeggiate con il
figlio grande nei tentati sprazzi di serenità. Aggrappandosi a
ogni appiglio di speranza e ripetendosi con l'imperatore Marco
Aurelio: "Al mattino, quando non hai voglia di alzarti,
svegliati e vai a compiere il tuo mestiere di uomo".
'In buone mani' è un libro pieno di gratitudine per la
vicinanza e l'abnegazione di tanti operatori sanitari incontrati
durante il Calvario di quei giorni. Pieno di affetto e di
affetti, dati e ricevuti. Anche nella copertina, dove campeggia
la foto di un bel mosaico a forma di angelo, opera dell'amata
sorella Rossana. (ANSA).
In buone mani, la perfetta misura di un'opera prima
Tra i primi 80 candidati allo Strega 2023. Greco, 'una sorpresa'
