Raccontare "la storia di due persone che affrontano una crisi senza essere sgarbati l'uno con l'altro. Non ci deve essere per forza un tradimento alla base di certe situazioni, a volte ci si perde e non è colpa di nessuno". E' il percorso di Fabio Volo con il suo libro 'Una gran voglia di vivere' (Mondadori, 2019), che Michela Andreozzi ha adattato nell'omonimo film, protagonisti lo stesso Volo con Vittoria Puccini, in arrivo su Prime Video dal 5 febbraio. La coppia protagonista, Marco e Anna, "è presa e tolta dalla sua comfort zone - aggiunge Volo che finora aveva dato luce verde solo a un altro adattamento dai suoi libri, Il giorno in più -. La chiave è quella del viaggio (nel libro in nuova Zelanda, nel film in Norvegia, ndr). Perché quando viaggi, devi fare micro scelte continuamente, sei in un contesto in cui bisogna chiedersi cose che nella routine quotidiana non ci si domanda più". La storia, che ha nel cast, fra gli altri, anche Paola Tiziana Cruciani e Corrado Nuzzo, parte a Milano, dove Marco (Volo), ingegnere, e Anna (Puccini), architetta che ha smesso di lavorare, genitori di Tommaso (Ludovico Nava), iniziano a volere cose diverse. Lei preme per un cambiamento netto, come un trasferimento della famiglia a Ibiza, lui preferisce lo status quo. Sembra che la rottura sia prossima, ma un viaggio in camper per la Norvegia, promesso al figlio, li costringe a rimettersi in discussione. Girando il film non sono mancati i momenti divertenti, "come quando a Capo Nord ci siamo ritrovati in mezzo a una comitiva di turisti calabresi scesi da una nave crociera" racconta sorridendo Michela Andreozzi, che ha in comune con l'amico Fabio Volo non solo la generazione, ma anche "il fatto di essere entrambi camperisti". Per lei nel film "era una bella sfida raccontare una crisi che parte 'minimal'. All'inizio è come un'erosione, poi cambia" spiega la regista che aveva già diretto Volo in Genitori vs Influencer. "Il tema del viaggio era particolarmente interessante da affrontare dopo questi anni di pandemia, nei quali molte coppie si sono esaurite nelle case - aggiunge -. La convivenza coatta ha portato molti alla rottura". La pandemia per Volo "ha amplificato tutti i problemi che c'erano prima come una lente. Io ho un contatto con le persone giornaliero attraverso il programma radiofonico che faccio (Il volo del mattino su Radio Deejay, ndr) e mi rendo conto che c'è un tessuto sociale che non viene rappresentato, ad esempio non si parla del problema devastante degli adolescenti". Nel racconto del film, Anna incarna, per Vittoria Puccini, "il coraggio di chiedere un cambiamento, una caratteristica che appartiene spesso alle donne". L'uomo qui ha "un po' più paura, preferisce stare fermo, teme che smuovendo le cose la crisi diventi irreversibile. Il coraggio di guardarsi dentro e guardare l'altro è più femminile. Anche se mi piacerebbe che uomini e donne fossero intercambiabili nei loro ruoli". Quando gli chiedono la differenza, proprio tra uomini e donne, Volo sottolinea che "le donne sono meglio degli uomini", ma forse "noi siamo più uniti tra noi, c'è una fratellanza tra maschi che tra donne è molto meno forte. Penso ad esempio a Piqué che tradisce Shakira… lei scrive una canzone denigrando l'altra donna, non lui". Su questo, "ci sono ancora dei passi avanti da fare - aggiunge -. La donna a volte tende ancora a voler essere la preferita del papà".