(ANSA) - PALERMO, 08 MAR - Uomini d'onore? Mai esistiti,
"Mafia senza onore" è il saggio scritto da Elio Sanfilippo e
Maurizio Scaglione che una volta per tutte fa chiarezza su un
triste modo di dire, un depistaggio della comunicazione
criminale. Una affollatissima sala de I Giardini del Massimo ha
accolto la presentazione del libro, edito da Navarra. Il sindaco
Roberto Lagalla, presente come politico e come medico, poiché i
proventi del libro sono destinati, insieme al contributo
dell'Ordine dei medici ad attrezzature sanitarie per i bambini
ospitati dalla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte.
Contributi anche da parte di Marco Betta, sovrintendente del
Massimo e autore di quel Requiem che fu eseguito in Cattedrale
nell'anno successivo alle stragi, e Antonello Cracolici,
presidente della Commissione regionale Antimafia.
Il saggio attraversa circa 70 anni di storia, dal 1945 ad
oggi ed è corredato dalle fotografie di Francesco Bellina, un
viaggio attraverso gli orrori e gli omicidi, con l'obiettivo di
cancellare la grande impostura secondo cui la mafia poteva avere
un suo "codice d'onore". Niente codice e nessuno onore vengono
fuori dal racconto dei grandi omicidi e delle stragi, ma anche
dall'assassinio dei piccoli Claudio Domino o Giuseppe Di Matteo
per non parlare delle vittime sconosciute, come una donna che
viene uccisa al mercato o i braccianti che tornano dal lavoro o
una coppia di anziani seduti al bar, o, ancora, la ragazza di
una lavanderia che per pura disavventura trova in una giacca
l'agenda di un mafioso e viene fatta fuori.
"La mafia-ha detto Lagalla- continua a fare morti. Due temi
sono centrali per questa amministrazione comunale: il controllo
del territorio per impedire e prevenire lo spaccio di crack e la
difesa dei grandi lavori pubblici che si avvieranno con i soldi
del Pnnr". Marco Betta ha ricordato "Il lavoro essenziale che il
Massimo ha fatto e continua a fare nei quartieri più a rischio,
portando musica e spettacoli là dove il degrado sociale è più
evidente".
"Il saggio- spiega Elio Sanfilippo- nasce da una vecchia
intervista che Enzo Biagi fece a Buscetta. Gli chiese se
esisteva una mafia buona. Buscetta rispose di sì. Oggi, dopo
l'arresto di Messina Denaro, raccontato come uomo gentile dalle
ignare signore della clinica, ancora una volta occorre
rilanciare un dibattito su cosa è veramente l'antimafia. Durante
il covid allo Zen il capomafia procurava la spesa alle famiglie
più bisognose, e alla Zisa il boss di zona minacciò un ambulante
che vendeva le prime mascherine a 5 euro. La droga viene
spacciata anche da persone insospettabili e incensurate. Dunque
è tempo di non lasciare spazi vuoti, distanze tra i cittadini e
le istituzioni che uomini senza onore possano occupare". (ANSA).
Libri: "Mafia senza onore", le imposture su Cosa Nostra
Presentato a Palermo il saggio di Sanfilippo e Scaglione
