(di Giovanni Franco)
(ANSA) - PALERMO, 06 MAR - Vivono ai margini della società.
Volteggiano a piedi scalzi e spesso a dorso nudo, tra le
montagne di rifiuti, delle discariche di Dhaka per raccattare
pezzi di plastica, carta, lampadine, ferro, scarpe rotte o
qualsiasi tipo di materiale che possa essere riciclano. Oggetti
che trasportato sulle esili spalle, in sacchi che si riempiono
di scarti, da rivendere per pochi soldi, ad alcuni rigattieri.
Eppure non hanno perso la voglia di sorridere e di saltellare
come in un gioco. Sono i Tokai, i bambini di strada del
Bangladesh: la loro età si aggira tra i tre ed i sedici anni.
Stanno sui bordi delle strade, tra i cumuli di immondizia in
situazioni di totale carenza igienica. Diventano presto vittime
di abusi, schiavi e consumatori di droga. Le loro drammatiche
storie sono raccontate in un reportage fotografico realizzato da
Pierpaolo Mittica, originario di Pordenone. I suoi scatti
realizzati a Dhaka sono stati raccolti in un libro pubblicato
dalla casa editrice palermitana Torri del Vento, "Tokai- A Life
in chains". Pagine 92 dal costo di 25 euro. Il ricavato delle
vendite sarà interamente devoluto all'organizzazione no profit
chiamata Tokai Songho, gestista da padri Saveriani che da anni
si occupano di aiutare questi adolescenti.
"Nel 2011, quando mi sono recato per la prima volta in
Bangladesh come farmacista ospedaliero, per una missione
sanitaria umanitaria ho conosciuto Padre Riccardo Tobanelli -
dice Luigi Di Salvo, editore Torri del Vento - gestiva già una
Tokai House che ospitava circa trenta bambini nella periferia di
Dhaka, ma avendo percepito l'entità del problema, si era
attivato per acquistare un terreno e costruire una casa più
grande capace di ospitare più bambini". Nel 2013 Di Salvo tornò
a Dhaka e chiese di visitare personalmente la discarica della
megalopoli: "Sono riuscito a entrare solo per 10 minuti, mi sono
addentrato tra i rifiuti e ho percepito tutta la violenza di
quelle condizioni di vita - racconta - Padre Riccardo muore nel
giugno 2021 e le due associazioni, si ritrovarono
improvvisamente senza la guida di una persona capace di trovare
i fondi per garantire a questi bambini una vita degna di un
essere umano. Ed è con questa iniziativa che vogliamo aiutarli".
Nel libro scorrono in un rigoroso bianco e nero immagini di
questi "piccoli schiavi" ripresi spesso con un grandangolo o con
un medio obiettivo. Emergono i loro sguardi e spesso le
espressioni di rassegnazione. Si vedono i luoghi dove
stazionano, i giacigli dove dormono. Le strade che percorrono
per andare a lavorare dall'alba al tramonto. "Sono impegnati 12
ore al giorno in condizioni orribili nelle discariche - aggiunge
Di Salvo - e la maggior parte di loro senza alcuna protezione,
niente guanti e scarpe. Alcuni di loro sono orfani, la maggior
parte sono abbandonati dalle loro famiglie ed emarginati dalla
società. Di solito riescono a guadagnare circa due-tre euro al
giorno per tentare di sopravvivere". Un aiuto potrebbe arrivare
dai ricavati realizzati con questo volume. Spiega Di Salvo: "Per
supportarli abbiamo creato l'associazione Progetto Tokai Odv per
i bambini di strada di tutto il mondo e contiamo, con l'aiuto e
la generosità di chi ci vorrà supportare, di aiutare con
continuità l'organizzazione dei Padri Saveriani che operano in
Bangladesh proseguono l'opera iniziata da Tobanelli per
assicurare a questi bambini una qualità di vita quanto meno
accettabile rispetto ai bisogni primari". (ANSA).
Storie dei bimbi di strada, a piedi scalzi in discariche a Dhaka
Foto dei Tokai raccolte in libro, vendite per aiuti umanitari
