
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - "L'Inps, con cui è stata avviata una
proficua interlocuzione, ha dovuto procedere alla notifica di
migliaia di ordinanze e ingiunzioni (e in quanto tali
immediatamente esecutive), in applicazione" della norma che
"prevede che una qualunque violazione in materia di versamento
delle ritenute per un ammontare al di sotto dei 10.000 euro
(quindi, ad esempio e per paradosso, 20 euro) esponga il datore
di lavoro al pagamento di una sanzione tra 10.000 e 50.000
euro". Lo si legge nella lettera che la presidente del Consiglio
nazionale dei consulenti del lavoro Marina Calderone ha inviato
al ministro del Lavoro Andrea Orlando, spiegando che l'Inps "ha
determinato come sanzione minima, con la circolare 5 luglio
2016, n. 121, l'importo di 16.666 euro (ossia alla terza parte
del massimo della sanzione prevista di 50.000 euro). Nel periodo
di massima recrudescenza della pandemia, le micro e piccole
imprese italiane si sono trovate nella situazione di dover
ottemperare agli obblighi contributivi in un contesto
caratterizzato dalla repentina modificazione della normativa di
riferimento, aggravata dalla necessità di attendere - in taluni
casi per intere settimane - le disposizioni applicative e le
circolari dell'Istituto. La confusione generata ha portato
moltissimi datori di lavoro a commettere, inconsapevolmente,
errori materiali concernenti il conteggio ed il versamento delle
trattenute, il più delle volte relativamente a somme risibili o
comunque non superiori a 5.000 euro annui", si precisa. "Per
porre rimedio a questa difficile e critica situazione in cui
versano migliaia di imprenditori italiani, chiedo il suo
intervento con una tempestiva proposta emendativa", scrive
Calderone, "che fisserebbe - nell'ambito della generale
disciplina sanzionatoria vigente - un ulteriore scaglione (1 -
5.000 euro), nell'ambito del quale la massima sanzione
amministrativa erogabile verrebbe fissata al triplo delle somme
dovute, onde evitare paradossi applicativi della norma che - per
come vigente - espone il datore di lavoro ad una sanzione
economicamente insostenibile (da 10.000 a 50.000 euro) a causa
di un omesso versamento anche di poche decine di euro", chiosano
la numero uno della categoria professionale. (ANSA).