(ANSA) - CATANZARO, 26 APR - "La conoscenza della storia e
delle tradizioni della città possono essere un punto di partenza
e uno stimolo per l'avvio di prospettive imprenditoriali nuove e
legate al territorio. Come dico sempre, smentendo quanto detto
da un ministro qualche anno fa, con la cultura 'si mangia', anzi
proprio dalle nostre parti il concetto di investire nella
promozione della culturale e nella sua fruizione, sono certo ci
possa dare nuove e grandi occasioni per la costruzione di
un'offerta turistica sempre più qualificata e quindi
attrattiva". Lo ha detto Daniele Rossi, commissario
straordinario della Camera di commercio di Catanzaro in
occasione di un incontro sulla tradizione serica catanzarese
inserito nel novero delle iniziative del cartellone "Cultura [è]
Economia" promosse dall'ente camerale sui temi del binomio
cultura ed economia. All'appuntamento hanno preso parte
l'archeologo Francesco Cuteri, le imprenditrici del settore
tessile Miriam Pugliese e Marianna Bartuca, che a San Floro e a
Cortale hanno recuperato la tradizione dalla coltivazione del
gelso fino alla tessitura e studenti dell'Accademia di Belle
Arti di Catanzaro e del liceo classico "Galluppi".
"Non è un caso - ha aggiunto Rossi - che questo ruolo di
sostegno alla cultura sia affidato proprio al sistema delle
Camere di Commercio ed è per questo che sin dal mio insediamento
ho inteso orientare l'attività dell'Ente proprio alla promozione
della cultura".
"La storia della tradizione serica, di cui la Camera di
Commercio di Catanzaro conserva un'importante testimonianza come
gli Statuti, Capitoli et Ordinationi dell'Arte della Seta del
XVI secolo - è detto in una nota - oggi rivive nel coraggio
imprenditoriale e nella passione di Nido di Seta (Miriam
Pugliese) e Marianna Bartuca (Dal baco alla seta), le cui
esperienze sono più volte state raccontate dalla stampa locale,
nazionale e internazionale.
"Per noi è sempre stata una tradizione 'normale' - ha detto
Marianna Bartuca, che dal 1980 opera nel settore della
gelsibachicoltura e della tessitura - e certo non è mai stato
semplice, ma fino alla fine degli anni novanta, finché era
ancora presente la tradizione dei copriletto ad esempio, c'era
molto lavoro. Oggi, con passione, lavoriamo cercando sempre
nuove modalità perché il nostro prodotto sia d'interesse sul
mercato e facendo sì che non si perda questa antica tradizione".
(ANSA).