(ANSA) - ROMA, 21 APR - Oltre al perdurare dell'emergenza
sanitaria, seppur affievolita, legata alla pandemia che da oltre
due anni ha colpito il nostro Paese, le ultime settimane sono
state contrassegnate dallo scoppio della guerra e dall'invasione
russa dell'Ucraina. Il conflitto, le tensioni geopolitiche e il
forte aumento dei prezzi, in particolare dei beni energetici,
rappresentano una nuova e seria minaccia anche per la ripresa
economica italiana e del nostro territorio.
La Camera di Commercio di Roma ha quindi elaborato un nuovo
report che ha come obiettivo quello di indagare che tipo di
impatto questi fattori stanno avendo sulle imprese di Roma e
provincia.
L'Osservatorio predisposto dalla Camera di Commercio di Roma sta
fornendo, da marzo 2020 a oggi, un costante aggiornamento
sull'evoluzione dei fatti, cercando di cogliere il sentiment
degli imprenditori e identificando i provvedimenti che meglio si
sono prestati a contenere il danno economico subito dalle
imprese e studiare strategie utili per il rilancio.
Per fare questo è stato costruito un panel di 500 imprese
rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia
utile a valutare l'impatto economico del Coronavirus prima, e
ora le possibili conseguenze del conflitto russo-ucraino così
fornire un costante aggiornamento sull'evoluzione della
situazione.
Questa nuova indagine è stata somministrata tra il 7 e il 13
aprile 2022. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la
sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della
provincia di Roma. L'84,6% delle imprese ha tra 0 e 9
dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle
imprese ha oltre 50 dipendenti.
Considerazioni generali
Il peggioramento di scenario provocato dalla guerra in Ucraina
inizia ad avere ripercussioni anche sull'economia romana. Il
52,8% delle imprese intervistate rileva infatti un peggioramento
delle prospettive rispetto a inizio anno e il 42,6% teme che nel
2022 possa esserci una riduzione del fatturato rispetto al 2021.
Ne risentono le scelte di investimento, che il 53,8% di imprese
dichiara di non aver intenzione di effettuare nel 2022, e le
dinamiche dell'occupazione, con due terzi delle aziende che non
intendono aumentare il numero di lavoratori nel corso dell'anno.
Con riferimento ai principali ostacoli incontrati dalle imprese
romane nello svolgimento della propria attività, l'indagine
mostra come l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie
prime (segnalati da oltre il 50% delle aziende) si accompagni
per il 46% degli intervistati alle preoccupazioni per i livelli
di domanda che ancora non hanno recuperato i livelli pre-covid.
Agli attuali prezzi, il 36% delle imprese ritiene necessaria una
riduzione dei consumi energetici, mentre il 65% degli
intervistati afferma che solo un intervento governativo possa
contrastare gli effetti legati all'aumento dei costi
dell'energia. Nel complesso, l'indagine segnala come l'economia
romana sia entrata in un passaggio estremamente delicato,
segnato dal rallentamento della ripresa post-pandemica.
Affrontare questo passaggio richiede una capacità di reazione
non meno sfidante di quella che le imprese romane hanno
manifestato durante il covid.
• Fatturato primo trimestre 2022 e aspettative 2022
Quasi un quinto delle imprese romane (il 19,3%) ha registrato
nel primo trimestre 2022 un aumento di fatturato rispetto al
2021, mentre per il 38,1% la situazione è rimasta stazionaria.
E' invece pari al 42,6% la quota di imprese che già nel primo
trimestre 2022 ha subito una perdita di fatturato sul 2021.
Rispetto alle aspettative di inizio 2022, il 52,8% delle imprese
rileva come le prospettive siano peggiorate dopo l'avvio del
conflitto in Ucraina, a fronte di un 40,6% di intervistati che
per il momento ancora non segnala deterioramenti. Di contro, è
solo del 6,6% la quota di aziende che ritiene vi sia stato in
questi mesi un miglioramento delle prospettive.
• Ostacoli all'attività delle imprese e azioni di contrasto
L'aumento dei prezzi delle materie prime dei beni energetici o
non energetici è indicato come ostacolo allo svolgimento della
propria attività dall'80% delle imprese, risultando quello più
segnalato e superando altri ostacoli annosi come il peso del
fisco (52%) e la burocrazia (35%).
Il 46% indica come l'ostacolo principale continui a essere
rappresentato dall'assenza di domanda, evidenziando come non
siano ancora stati recuperati i livelli pre-pandemici.
Il 16,2% delle imprese dichiara di aver dovuto già ridurre la
produzione a causa dei costi dell'energia, un 15,7% dichiara che
dovrà ridurre la produzione nel trimestre in corso e il 33% di
reggere non oltre l'estate. Solo il 35% delle imprese è in grado
di reggere gli attuali prezzi fino a fine anno o oltre. Per
contrastare il caro energia, il 14,2% delle imprese ha
incrementato l'uso delle energie rinnovabili, mentre il 37% ha
ridotto i consumi. Il 13,7% ha cambiato fornitori, solo il 5,6%
ha acquistato macchinari a minor consumo energetico. Per il 66%
delle imprese, comunque, a prescindere dalle azioni individuali
per contrastare il caro energia è necessario l'intervento del
Governo.
"Dopo il Covid, le imprese romane si trovano, nuovamente, ad
affrontare un drastico cambiamento dello scenario di mercato. La
causa è questa volta da ricercarsi nella vera e propria
impennata dei prezzi dell'energia e delle altre materie prime -
afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di
Commercio di Roma - ulteriormente accentuatasi dopo lo scoppio
del conflitto in Ucraina. La nostra indagine evidenzia come
l'economia romana si stia così confrontando con un peggioramento
delle aspettative e con un rallentamento della ripresa. Una
situazione che deve essere monitorata con la massima attenzione
e che chiama le Istituzioni ad un'azione di sostegno del tessuto
imprenditoriale e sociale della città.
Allo stesso tempo - continua Tagliavanti - non dobbiamo
dimenticare che durante il Covid le imprese romane hanno
dimostrato un'inaspettata capacità di reazione ed è quindi sulla
vivacità del tessuto imprenditoriale che dobbiamo in primo luogo
contare per superare anche questa fase, che si presenta molto
difficile e, con riferimento alla guerra in Ucraina, altamente
drammatica". (ANSA).
Per un'impresa su due prospettive economiche 2022 peggiorate
Rispetto a inizio anno. Tagliavanti, "Le imprese soffrono"
