(ANSA) - MILANO, 31 AGO - "Nella maggior parte delle imprese,
la digitalizzazione e l'automazione sono agli albori. Tuttavia,
l'attuale difficoltà nel trovare manodopera e il crescente costo
del lavoro hanno dato una spinta a molte realtà in questa
direzione, permettendo loro di affrontare al meglio le sfide e
creare vantaggi competitivi". A dirlo è Drew Ehlers, global
futurist di Zebra Technologies, azienda americana quotata al
Nasdaq attiva nella realizzazione di soluzioni tecnologicamente
avanzate per le aziende.
Per quanto riguarda l'Italia, il governo "è stato tra i capofila
dei piani di trasformazione digitale", risponde Ehlers,
intervistato dall'ANSA, citando il piano nazionale Industria 4.0
lanciato nel 2017, seguito dal Piano Transizione 4.0, per
arrivare oggi al Pnrr, "il più grande progetto di
modernizzazione in tutta l'Unione Europea", evidenzia il
manager, precisando che sulla situazione del nostro paese si è
confrontato anche con il collega Enzo Tumminaro, country manager
di Zebra Italia. "Molte aziende - spiega - hanno approfittato di
queste iniziative per avviare una trasformazione digitale
implementando soluzioni per l'automazione, come robot autonomi
(AMR), scanner di identificazione a radiofrequenza (RFID),
sistemi di telecamere per la machine vision e software che
supportano la comunicazione degli operatori in prima linea e la
gestione delle attività, per citarne alcuni". "Come mi ricorda
sempre il mio collega Enzo, l'Italia è leader nell'innovazione,
nell'automazione e nella trasformazione digitale e le iniziative
del governo italiano assicurano che il Paese continuerà a
esserlo anche negli anni a venire". Le soluzioni di intelligenza
artificiale e machine learning "sono sempre più diffuse
all'interno delle aziende, molte delle quali ne hanno accelerato
l'implementazione a causa della pandemia". Guardando al prossimo
futuro, dal punto di vista aziendale "la tendenza sarà quella di
implementare le funzionalità e le tecnologie vocali fornite
ormai da decenni dalle soluzioni IoT, che a mio avviso possono
essere considerate un vero e proprio abilitatore per la fase
successiva, quella dell'Internet of Intelligence (IoI)",
sostiene il manager, spiegando che l'Internet delle cose "è un
cardine fondamentale per consentire l'ingresso di altri elementi
tecnologici innovativi come l'intelligenza artificiale (AI) e il
Machine Learning (ML)". (ANSA).